Implantologia


L’impianto è la soluzione ideale per sostituire un dente mancante perchè non rovina i denti adiacenti ed è stabile nel tempo

Perchè utilizzare un impianto per un singolo dente?

Innanzitutto perchè i tuoi denti avranno l’aspetto e le funzioni dei denti naturali.
Poi perchè gli impianti dentali vengono inseriti direttamente nell’osso, aiutano a preservare la mascella e a prevenire il deterioramento osseo. L’operazione di implantologia viene eseguita da un odontoiatra tramite l’utilizzo di anestesia locale ed eventualmente di ansiolisi per ridurre al minimo qualsiasi dolore o disagio.
L’impianto serve a sostituire la radice del dente mancante. All’impianto è poi collegato un moncone sul quale verrà cementata la corona dentale.
Molteplici comunque sono le soluzioni ibride che caratterizzano ciascun sistema implantare.
Il materiale più diffuso per la realizzazione di un impianto definitivo è la lega di Titanio.

Denti fissi – Sostituire più denti

Se hai perso più denti a causa di un infortunio o di una malattia parodontale, può essere realizzato un impianto a sostituzione dei denti mancanti.

Proprio come con un solo dente, più denti mancanti, possono essere trattati con successo con degli impianti dentali. Quest’ultimi sono fissati in modo stabile in bocca e, a differenza delle protesi rimovibili non si staccano o non si muovono durante la masticazione.
I tuoi denti avranno l’aspetto e le funzioni dei denti naturali.
Inoltre gli impianti dentali vengono inseriti direttamente nell’osso, aiutano a preservare la mascella e a prevenire il deterioramento osseo. Con uno o più impianti non ti dovrai preoccupare quando parlerai, mangerai o farai sport!


A CARICO DIFFERITO, IMMEDIATO, CHIRURGIA IMPLANTOLOGICA TRADIZIONALE E TECNICA DELLA CHIRURGIA GUIDATA.

CARICO IMMEDIATO

La realizzazione di protesi a carico immediato permette di posizionare impianti mandibolari o e mascellari e di consegnare il lavoro protesico avvitato a questi ultimi entro 24 ore dall’intervento. Questo tipo di impianto è indicato per persone edentule o comunque scevre da fenomeni di infezioni nei tessuti della arcata mandibolare e mascellare in cui si deve intervenire e consente anche a coloro che hanno subito estrazioni di evitare di dover utilizzare protesi provvisorie mobili, passando direttamente a quelle fisse. Naturalmente sarà responsabilità dello specialista valutare se l’impianto a carico immediato sia la soluzione più adatta al singolo paziente ed alla sua specifica situazione.

CARICO DIFFERITO

In alcuni casi, infatti è necessario utilizzare la modalità del carico differito che prevede che la protesi dentale o circolare fissa, venga ancorata sulle viti in titanio tramite un perno moncone o torretta, solo una volta completato il processo di osteointegrazione dell’impianto, che può normalmente richiedere dai 3 ai 4 mesi.


CHIRURGIA GUIDATA

Vuoi una protesi fissa su impianti ma hai paura che dovrai affrontare un intervento lungo, complesso e doloroso? La CHIRURGIA GUIDATA è la risposta. Questa tecnica è l’evoluzione dell’odontoiatria moderna congiunta alla massima espressione dell’innovazione. Permette di inserire gli impianti dentali secondo una pianificazione pre-chirurgica realizzata dall chirurgo odontoiatra al computer. Il vantaggio, si traduce in un intervento predicibile, veloce e poco invasivo. Se ricorrono delle specifiche condizioni riguardanti la qualità e la quantità di osso nelle arcate, il chirurgo implantologo una volta accertate le menzionate tramite l’esecuzione di uno specifico esame diagnostico per immagini 3D e dopo aver valutato e studiato il caso specifico, spiegherà al paziente come funziona la chirurgia guidata. L’intervento chirurgico implantare prevede l’inserimento di un dispositivo in titanio che sostituisce gli elementi dentali persi. Normalmente questa operazione avviene a “lembo aperto” , ovvero tagliando la gengiva in modo da esporre la zona ossea che deve ricevere l’impianto ad inevitabile sanguinamento, gonfiore e dolore post operatorio per il paziente. Questi inconvenienti possono essere evitati attraverso il nuovo impulso dato dall’implatologia guidata, una tecnica che si basa su uno studio in 3D con speciali software che riproducono fedelmente l’anatomia del paziente prima che si sottoponga all’intervento. Sulla riproduzione in 3D del cavo orale è possibile inserire gli impianti in modo virtuale controllandone gli assi e le profondità, potendo stabilire ex-ante quali saranno le criticità dell’operazione: in questo modo si ha da subito una visione d’insieme non solo dell’intervento prima ancora che venga messo in atto ma anche ed in special modo del risultato finale. A questa fase di ispezione, studio e progettazione segue la creazione di una “DIMA CHIRURGICA”, ovvero di una mascherina di precisione che riproduce l’esatta posizione degli impianti. La dima viene quindi introdotta nel cavo orale per guidare la fresa nella realizzazione del sito implantare nel quale verrà appunto inserito l’impianto.


Protesi fisse avvitate su 4/5/6 impianti

Questa metodologia prevede di risolvere la totale mancanza di denti o altre situazioni in cui i denti sono ormai compromessi inserendo 4 soli impianti (in alcuni casi gli impianti potranno essere 6) nella regione anteriore dei mascellari.

Per queste tipologie di protesi alternative, la tecnica consta nel collocare una protesi a carico immediato chiamata Toronto con un minimo di 10 denti e successivamente, dopo tre mesi, di riabilitare il paziente con una protesi definitiva con struttura in titanio di 12 O 14 denti in resina composita o in ceramica.


  • Protesi Toronto
  • Protesi Toronto
  • Esempio di protesi di Toronto

La Protesi di Toronto

La protesi di Toronto, avvitata sugli impianti, viene progettata in modo che il passaggio fra la gengiva finta e quella naturale non sia visibile; i buchi dove passano le viti protesiche (le viti che vanno ad ancorare la protesi agli impianti) verranno chiusi con un composito del colore dei denti.

L’ancoraggio implantare è garantito da 4 o al massimo 6 impianti.

Anche se la protesi è un corpo unico è possibile dare l’effetto degli spazi interdentali, rendendo il sorriso naturale e armonico.


Protesi cementata o avvitata su 6/8/10 impianti

Corona di zirconio...

  • Corona di zirconio #5
  • Corona di zirconio #4
  • Corona di zirconio #3
  • Corona di zirconio #2

Odontoiatria Estetica

Corone estetiche in ossido di zirconio – la tecnologia top dell’odontoiatria

Le corone in ossido di zirconio rappresentano l’ultima conquista dell’odontoiatria estetica moderna. Corone estetiche in ossido di zirconio – la tecnologia top dell’odontoiatria


Le corone tradizionali in metallo-ceramica sono molto forti, ma il loro scheletro grigio creava parecchi problemi:

- sono sempre più frequenti le allergie ai metalli
- l’effetto estetico non è soddisfacente
– lo scheletro metallico delle corone tradizionali non è trasparente alla luce, pertanto non hanno la lucentezza dei denti naturali.

Per ovviare questi problemi sono state sviluppate gli scheletri per corone di cui materiale è a base ossido di zirconio. Serviva uno scheletro che sia forte come uno scheletro di metallo, ma che non sia metallo e non abbia il colore metallico.


Caratteristiche della corona estetica in ossido di zirconio:

- lo scheletro in ossido di zirconio è forte – anzi, è più forte degli scheletri tradizionali in metallo
– assicura pertanto un’ottima tenuta.
- non contiene metalli e non ha colore metallico – quindi già lo scheletro è bianco, o comunque ha il colore dei denti
- la porcellana che la ricopre esternamente, offre un’estetica perfetta sullo scheletro che ha il colore dei denti
- non è trasparente alla luce, pertanto è adatto a ricoprire denti che sono diventati grigi
- questo è l’unico tipo di corona senza parti metalliche adatto non solo per corone singole, ma anche per ponti più lunghi, che rimpiazzano diversi denti

A dare la forma allo scheletro in ossido di zirconio non è il sistema tradizionale: si prepara con la tecnologia computerizzata CAD/CAM con la quale si ottiene uno scheletro di estrema precisione.

La corona in zirconio richiede obbligatoriamente la preparazione a spalla, e in questo modo viene garantita anche la protezione completa del paradenzio. Non c’è da temere il restringimento delle gengive o magari infiammazioni, come nel caso delle corone tradizionali.

La corona in ossido di zirconio pertanto è perfettamente estetica, estremamente precisa e durevole, inoltre, essendo priva di parti metalliche, è utilizzabile anche in caso di allergie ai metalli.

I vantaggi di questa protesi sono:

- è priva di metalli
- ha uno scheletro forte, ben fermo e durevole
- non c’è sotto uno scheletro scuro in metallo – l’estetica è perfettamente naturale
- grazie alla tecnica computerizzata, abbiamo una precisione estrema

La tecnologia CAD/CAM
Il computer è al servizio dell’odontoiatria estetica

CAD/CAM è un’abbreviazione, il suo significato è il seguente: - CAD – progettato con computer - CAM – preparato con computer

La procedura sostanzialmente consiste in questo:

- il medico prepara un’impronta del dente precedentemente preparato
- in base all’impronta, l’odontotecnico prepara un modello
- il modello viene „letto” da un computer che elabora i dati. Si ottiene così una copia digitale esatta dell’originale
- la forma dello scheletro della corona viene preparata con la tecnica della grafica computerizzata
- il progetto dello scheletro viene mandato via internet al “centro di fresatura”
- il robot-calcolatore prepara con precisione micrometrica (un milionesimo di metro) lo scheletro richiesto, fresandolo da un blocco di ossido di zirconio. In questo modo la forma dello scheletro è ultraprecisa
- l’odontotecnico costruisce la corona strato per strato con la ceramica di ricopertura, dandole il colore e la forma richiesti dal paziente e dal medico
- a questo punto, il medico incolla la protesi perfetta sul moncone del dente levigato.


ORTODONZIA

L’ortodonzia è quella branca dell’odontoiatria che si occupa di individuare e correggere quei difetti di allineamento e di occlusione dei denti. Avere denti non correttamente allineati, non rappresenta solo un problema estetico che coinvolge sia gli adolescenti che gli adulti ma si ripercuote anche sulla salute dentale, ad esempio riducendo l’efficacia dell’igiene dentale durante lo spazzolamento quotidiano dei denti poiché un disallineamento dentale rende complicata la rimozione della placca su tutta la superfice del dente. Oggi disponiamo di più tecniche ortodontiche che permettono all’ortodontista di proporre diversi tipi di apparecchi dentali per ogni tipo di trattamento per riabilitare la funzionalità del cavo orale quali:

APPARECCHIO FISSO

APPARECCHIO MOBILE

APPARECCHIO INVISIBILE


IGIENE DENTALE E SBIANCAMENTO

La prima differenza fondamentale che intercorre tra pulizia e sbiancamento dentale riguarda la funzione. Mentre l’igiene orale infatti ha una funzione prettamente curativa ed è essenziale per avere denti sani, lo sbiancamento ha un fine puramente estetico volto solo a rendere i denti più bianchi e belli ma non influisce sulla sanità del dente. Va valutato inoltre che lo sbiancamento dei denti può essere fatto solo in condizioni ottimali di pulizia dei denti e quindi se prima si è proceduto con l’eliminazione di tartaro e placca che può avvenire solo con durante una igiene professionale svolta da una igienista.

La pulizia dei denti è una pratica per nulla invasiva, che non richiede anestesia e che non provoca dolore e viene svolta da un igienista in uno studio dentistico. I denti in seguito all’ablazione del tartaro risulteranno più bianchi e visibilmente più sani. E’ una buona pratica igienica che gli igienisti dentali consigliano con scadenza semestrale o in particolari casi anche più frequentemente e consente di prevenire carie, gengiviti e parodontiti.

Tutt’altro discorso merita lo sbiancamento dei denti, una tecnica che sta prendendo sempre più piede, ma che non ha nessuno scopo curativo ma soltanto estetico. Lo sbiancamento dei denti può essere svolto solo dallo specialista e richiede l’utilizzo di sostanze chimiche che vengono apposte sullo smalto dei denti e con l’utilizzo di particolari lampade che hanno lo scopo di renderli visibilmente più bianchi. Gli agenti chimici penetrano nel dente e scompongono le molecole delle macchie più piccole rendendole inesistenti. A fine trattamento i denti risulteranno tanto più bianchi quanto più agente sbiancante è stato utilizzato. Lo sbiancamento dei denti non è affatto doloroso, ma porta con sé alcune conseguenze inevitabili: nelle 24-48 ore successive al trattamento, infatti, si verificano sensibilità dentinale al caldo e al freddo e irritazioni gengivali. Tali sintomi tendono comunque a scomparire da soli in tempi ristretti. Una seduta di sbiancamento dura all’incirca un’ora ed è fortemente raccomandato dai dentisti di evitare il fumo e l’ingerimento di cibi e bevande coloranti nelle 24 ore successive al trattamento.

Denti e fumo

Fumo e parodontite (piorrea)

Il fumo è uno dei fattori-rischio più significativi nello sviluppo e progressione della parodontite (piorrea). La parodontite avanza più rapidamente, con un decorso più aggressivo e refrattario alle cure. I fumatori hanno un rischio più elevato di contrarre la malattia parodontale (parodontite o piorrea) perché i denti col fumo tendono a macchiarsi. In un dente macchiato, reso ruvido in modo anomalo, si deposita maggiormente la placca ed il tartaro. La superficie del dente in questo modo tende a “calamitare” facilmente i residui del cibo e viene cosi esposta di più al rischio di aggressione batterica con le immaginabili conseguenze.


Il fumo andrebbe limitato anche in caso di interventi di implantologia dentale. La nicotina, sostanza alcaloide di origine vegetale la cui azione tossica a lungo andare è molto nota, non è la sola responsabile; nel fumo di una sigaretta si sviluppano e vengono rilasciati anche dei condensati del catrame che possono essere causa di irritazione gengivale. Altre sostanze citotossiche contenute in una sigaretta possono distruggere le cellule adibite al mantenimento dei tessuti di sostegno dei denti.


I ricercatori hanno dimostrato che le persone con il vizio del fumo vanno incontro più spesso, a livello orale, ad una serie di problemi quali:

- Recessioni gengivali.
- Tasche parodontali più profonde.
- Perdita di denti (Il fumo rende più grave la parodontite, responsabile della perdita dei denti).
- Minor successo della terapia parodontale.
- Alitosi.
- Ingiallimento e macchie sui denti.
- Perdita di osso (*).
- Rallentamento dei processi di guarigione dei tessuti in seguito ad intervento chirurgico.
- Perdita del gusto.
- Sistema immunitario che non riesce più a rispondere in maniera adeguata.
- Minor successo con gli impianti dentali.
- Piaghe in bocca.
- Cancro orale

Fumo ed Implantologia dentale

Il fumo, come prima accennato, sembra che provochi una serie di problemi anche nel caso di interventi di Implantologia dentale. Il rischio maggiore riguarda la perimplantite. Per perimplantite si intende l’infiammazione della mucosa con formazione di tasche parodontali intorno agli impianti inseriti. I pazienti fumatori sono più soggetti, rispetto ai non fumatori, a questo tipo di problema. La perimplantite, se non curata, può portare alla perdita dell’impianto.

Ma ora una buona notizia:

Se il paziente smette di fumare o riduce drasticamente il numero di sigarette fumate giornalmente, ci sarà un miglioramento nel risultato del trattamento implantare. Se il paziente smette di fumare 3-4 settimane prima di posizionare gli impianti e non fuma durante il periodo di guarigione, migliorerà la prognosi.

Il nostro invito perciò ai pazienti fumatori è:
Quando si eseguono interventi di Chirurgia Parodontale o di Implantologia dentale, bisogna cercare di limitare il fumo di tabacco, o meglio ancora sospenderlo del tutto. La guarigione dei tessuti avviene molto prima.

 

Implantologia, chirurgia dentale, protesi, odontoiatria conservativa, terapia laser e sbiancamento denti.


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